mercoledì 12 novembre 2014

Parenti serpenti?

Questo è un discorso ad ampio respiro poiché non coinvolge solo i membri della comunità Goth ma tutti coloro che appartengono ad una cultura alternativa. Chi di noi non si è mai sentito rivolgere la domanda. “Ma i tuoi genitori cosa ne pensano?” sopratutto (nel mio caso) da perfetti sconosciuti.
Ma i genitori, effettivamente, cosa ne pensano?
C'è chi è fortunato e ha dei genitori che non hanno nulla da ridire, magari sono giovani, magari anche loro sono appartenenti o simpatizzanti di qualche cultura alternativa. Ma alcuni di noi, non sono così fortunati.
Se proprio non si ha un rapporto disastroso con i propri genitori, magari si può tentare di spiegargli la nostra Natura, il perché siamo così sensibili da aver deciso di abbracciare una cultura come il Goth.

I nostri genitori si preoccupano per noi, nel bene o nel male. Quindi, se si ha un buon rapporto, è meglio continuare a coltivarlo. Quindi parlate: a colazione o a cena, di cosa vi piace, che cosa ascoltate e del perché lo fate. Loro saranno più tranquilli e voi più sereni. Provate a fargli ascoltare quello che ascoltate voi, scegliete dei brani che più si addicono all'occasione. Parlate di arte, di moda, di tutto quello che vi appassiona. Cercate dei punti di unione.
Cercate di condividere le vostre passioni senza cercare a tutti i costi di shockare, quello, al massimo, destinatelo alle persone che non vi conoscono e che, magari, sono invadenti con voi.
Cercate di venirvi incontro da entrambe le parti. Usare un “EveryGoth day” per un pranzo di famiglia piuttosto che la vostra tenuta da concerto. Non rinunciare agli appuntamenti con i vostri parenti perché siete considerati “strani”. Meglio far conoscere le proprie idee prima di arroccarsi su i propri ideali senza aver dato spiegazioni. Ovviamente sempre sperando che dall'altra parte ci siano orecchie pronte per ascoltarvi, ma almeno un tentativo va fatto. Poi ci sarà sempre la zia che fa battute e il cugino scemo che non avrà niente di meglio da fare che stuzzicarvi, ma voi, lasciate stare. Non state facendo nulla di male.
Ma sopratutto non lasciare cose non dette tra di voi. Lo so che in molti casi è più facile “non parlare” perché è doloroso, perché dall'altra parte non c'è quell'ascolto che vi aspettavate, ma provate lo stesso. I genitori non dureranno per sempre e potreste trovarvi, un giorno, senza di loro inaspettatamente, e senza aver detto tutto quello che volevate dirgli.













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